Headless commerce: il vantaggio di “perdere la testa”

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Francesca Cappabianca

headless commerce

Il concetto di headless commerce non è nuovo, se ne parla da almeno 3 anni, ma in questo 2023  si sta rivelando uno dei più importanti trend e-commerce.

Head less significa “senza testa”, acefalo e, vedremo, sta ad indicare una scelta tecnologica peculiare nell’e-commerce, che consente ai clienti di vivere un’esperienza d’acquisto fluida, personale e senza soluzione di continuità. Vediamo di che si tratta.

Che cos’è lo headless commerce

Lo headless commerce si basa su di una infrastruttura tecnologica che, attraverso delle API – Application programming interface – , separa il front end del negozio online (la “testa” dell’e-commerce), vale a dire la parte che il cliente visualizza e con cui interagisce, dal back end, la parte relativa alla gestione dei prodotti e alla programmazione della piattaforma.

La separazione del livello di presentazione, contenuto e sistema, ha come obiettivo la garanzia che i prodotti/servizi vengano presentati allo stesso modo e senza errori su più touchpoint, dal sito e-commerce alle app su mobile, ai diversi social media.

Ma perché farlo? Quali sono i vantaggi di separare la testa dal corpo?

Come funziona lo headless commerce

Gli acquirenti digitali sono ormai confidenti nell’acquistare da una molteplicità di touchpoint: da un sito desktop, dalla sua versione mobile, dallo smartphone tramite l’app del brand o dai social media. 

Chiaramente, per l’ottimizzazione delle vendite, è necessario tenere aggiornati tutti questi canali contemporaneamente, inserendo le novità, uniformando prezzi, le scontistiche, le disponibilità di magazzino etc.

Ecco perché è vantaggioso agire separatamente sul back end dell’ecommerce,che riguarda sostanzialmente il database dei prodotti, e sul front end, vale a dire la parte “visuale” di user interaction, nelle sue molteplici versioni.

Grazie a questa impostazione, se un utente scopre un prodotto sul profilo Instagram del brand (o su Facebook o qualsiasi altra piattaforma social abilitata alla vendita in cui è presente l’azienda), potrà acquistarlo direttamente lì, senza essere reindirizzato al sito e-commerce.

In tal modo, il processo d’acquisto diventa decisamente più fluido ed efficiente, e riduce drasticamente il tasso di abbandono del carrello

Allo stesso tempo, tutti i touchpoint del brand saranno sempre aggiornati contemporaneamente, poiché avranno come unico riferimento il database dei prodotti ed i metadati presenti nel back end.

Differenze tra e-commerce tradizionale e headless commerce

La differenza principale riguarda la modalità di gestione delle vendite: la configurazione dei canali a cui assegnare i prodotti è centralizzata, pertanto ci si può concentrare sulla presentazione dei prodotti e sull’ottimizzazione della customer experience.

differenza tra headless commerce ed e-commerce tradizionale
(fonte: Shopify)

Vantaggi e svantaggi

Un sistema così fluido e dinamico può portare facilmente alle aziende un aumento delle conversioni, ed ai clienti un’esperienza omnicanale realmente personalizzata.

D’altro canto, lo headless commerce fatica ad imporsi (in Italia, al momento, ecommercehub.it  stima che lo adottino il 13% delle aziende) per via del suo più grande svantaggio: la complessità tecnologica e funzionale (con una importante dipendenza dalle API), che comporta, ovviamente, un aumento dei costi di gestione rispetto ad una piattaforma e-commerce tradizionale.

Tendenzialmente, al momento la scelta dello headless commerce ha una reale convenienza principalmente per i grandi brand, che hanno siti web complessi, multipiattaforma e multilingua, dai quali ci si aspetta la vendita omnicanale, con  soluzioni creative e all’avanguardia.

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